Chrome: il browser web secondo Google

Google ChromeLa battaglia tra browser web per accaparrarsi il maggior numero di utenti si fa sempre più dura. Il colosso delle ricerche Google scende in campo con Chrome, un prodotto all’apparenza essenziale che però presenta al contempo novità decisamente interessanti. Riuscirà a guadagnare un posto di rilievo nell’olimpo dei browsers? Nel seguito dell’articolo caratteristiche e impressioni d’uso.
[ad#h]Era stato preannunciato da un simpatico libro a fumetti (in inglese). In molti si sono chiesti addirittura se fosse vero o solo una sorta di scherzo. Il mio primo pensiero a riguardo è stato: “c’è davvero bisogno di un altro browser?“.
Mi è bastato provarlo per poche ore per rendermi conto di quanto importante potrebbe essere questo browser nel futuro del web. Ovviamente non è perfetto ma se questo è l’inizio (si tratta di una versione beta) ne vedremo delle belle.

Google Chrome è attualmente disponibile unicamente per Windows. Potete scaricarlo dalla pagina ufficiale http://www.google.com/chrome. Si tratta di una versione beta ma a quanto pare i rigorosi test prima della presentazione pubblica hanno fatto si che risulti comunque un prodotto eccellente.
I suoi punti di forza sono l’incredibile velocità d’esecuzione del codice Javascript (grazie al motore V8) e del rendering delle pagine (grazie al motore WebKit).

Cosa mi ha colpito?
Ciò che salta immediatamente all’occhio è l‘assoluta essenzialità, in pieno stile Google. Niente fronzoli o inutili orpelli grafici. Tutto ha un senso limitatamente alla sua funzionalità. Questa caratteristica contribuisce in modo rilevante anche sulle prestazioni.
Bastano pochi minuti di utilizzo per rendersi conto di quanto Chrome sia reattivo, la velocità nel renderizzare le pagine è impressionante, fa sembrare più performante anche la nostra connessione ad internet tanto che in alcuni casi si ha l’impressione di navigare in locale.
[ad#h]Aprendo il task manager di Windows si scopre inoltre che, a parità di pagine aperte, l‘occupazione di memoria di Chrome è inferiore a quella che di Firefox e di internet Explorer. E’ sempre molto piacevole muoversi nei meandri del web con scioltezza.
Ottima la compatibilità con gli standard web, almeno questa è la mia impressione dopo il primo breve periodo di utilizzo. Prima di presentarlo al pubblico Google ha potuto testarlo internamente su una parte dei suoi immensi archivi di pagine, questo approccio a quanto pare è stato decisamente efficace.
Mi piace l’idea di trattare ogni pagina come un processo separato. Ciò si traduce in un incremento di prestazioni in particolar modo in quei PC che dispongono di più processori. Altro aspetto importante derivante dalla divisione in processi è la stabilità: una pagina che si blocca non pregiudica il funzionamento di tutte le altre, quelli di Google descrivono questo fatto così: “if one tab dies, you don’t lose the other”.
La migrazione da Firefox è facilitata dalla scelta in fase di installazione di importare dallo stesso Firefox bookmarks, passwords ed impostazioni.
Decisamente comode le schede dinamiche, possiamo riorganizzarle, raggrupparle in una finestra o trascinarle fuori dal browser.

Ho qualche dubbio sull’idea della pagina iniziale che mostra le miniature dei siti web visitati con maggior frequenza. Sicuramente comoda ma anche non rispettosa della privacy dell’utente. Fortunatamente esiste una apposita opzione per la navigazione in incognito per non lasciare traccia alcuna dei siti visitati.

Usando Chrome mi sono però mancate alcune funzionalità a cui ero abituato grazie alle estensioni di Firefox. Spero vengano implementate in futuro, magari come componenti opzionali. Meglio non aver installato ciò di cui non si ha bisogno. Preferisco alcune funzioni in meno piuttosto che ritrovarmi con un browser pachiderma: pesante e lento :)
Il futuro?
Nella presentazione di Chrome Google insiste molto sull’importanza del nuovo velocissimo motore Javascript V8 sostenendo che grazie al miglioramento delle prestazioni potremo in futuro accedere ad applicazioni web finora impensabili. Questa sembra essere la via intrapresa anche dal team di Firefox (con cui Chrome condivide parte del codice) per il suo motore Javascript SpiderMonkey che, nelle prossime versioni includerà un compilatore Just in Time capace di ottimizzare enormemente l’esecuzione di codice Javascript. (video dimostrativo qui).
Che sia lecito davvero attenderci una rivoluzione nel futuro del web?
Si ha come l’impressione che questo Chrome sia un tassello di un grande progetto volto a trasferire in internet molte delle attività che normalmente svolgiamo in locale. Progetto che via via assumerà una forma più definita e che probabilmente collimerà in quello che molti attendono con il nome di Google OS: il sistema operativo di Google completamente online. Ci vorrà ancora del tempo ma vedrete che Google saprà stupirci anche in tal senso.

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