WebTV: la televisione via internet

Un semplice approccio per comprendere i meccanismi alla base della trasmissione video in internet. Districarsi fra termini quali streaming, ampiezza di banda, Kbps e Mbps. Passato e futuro della televisione web.
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Tutti più o meno siamo abituati a guardare dei files video presenti nel nostro computer: un doppio click sull’icona del video ed il filmato viene aperto con un programma in grado di leggerlo dal disco e di visualizzarlo, fotogramma dopo fotogramma, sullo schermo. In maniera molto simile funzionano i programmi per vedere un video su internet, unica grande differenza è il fatto che invece che su un disco locale, leggono il file su un disco di un altro computer collegato anch’esso ad internet. Questo altro computer potrebbe risiedere fisicamente a pochi km da casa nostra oppure trovarsi dall’altra parte del mondo. La rete rappresenta quindi il principale canale trasmissivo per ricevere il flusso continuo di dati a cui ci si riferisce comunemente con il termine di “streaming”. Da qui l’importanza di disporre di un canale più veloce possibile, appunto con una più grande ampiezza di banda.
Le unità di misura utilizzate per identificare questa ampiezza sono il Kbps (mille bit per secondo) ed il Mbps (milione di bit per secondo).

Nell’epoca d’oro della prima diffusione di massa di internet l’accesso alla rete era effettuato tramite apparecchi chiamati modem che garantivano una velocità di circa 56 Kbps, velocità più che adeguata a scaricare la posta elettronica, visionare pagine web (possibilmente non particolarmente ricche di immagini) e per i primi tentativi di streaming audio con flussi di 32 Kbps o meno compressi in formato mp3. A titolo di esempio i normali telefoni cellulari GSM trasmettono l’audio a circa 9,6 Kbps.

Con l’arrivo dell’ADSL nelle nostre case si inizia finalmente a materializzare l’ipotesi della trasmissione video via internet. Contemporaneamente la maggiore potenza di elaborazione dei computer permette di comprimere/decomprimere efficacemente il video in modo tale da poterlo trasmettere in qualità accettabile con flussi dell’ordine di 200-300 Kbps.
Nel tempo anche l’ADSL si è evoluta diventando vera “banda larga”, tanto che oggi usiamo il Mbps come unità di misura della velocità. Domanda comune tra gli utenti: “La tua ADSL a quanti mega è?”. Allo stato attuale circolano infatti offerte da 2 Mbps fino a 20 Mbps e oltre.

Per comprendere meglio cosa sia possibile fare con tali velocità è opportuno confrontarle con qualcosa che conosciamo bene:
I film di un normale DVD sono codificati generalmente con bitrate tra 4 e 8 Mbps. Passando sul fronte dell’alta definizione, i dischi Blue-Ray pur  garantendo una velocità massima di 36 Mbps contengono film con bitrate molto più bassi (20 Mbps o meno).
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Quindi con 20 Mbps di una moderna linea ADSL è possibile ricevere video in alta definizione con qualità paragonabile a quella fornita da un disco Blu-Ray.

Perfetto. Inizia una nuova era televisiva? Insomma, non è tutto così semplice. Perché le attuali WebTV non trasmettono video con qualità così elevate?
Il problema principale è che le trasmissioni in internet non sono di tipo broadcast. Nella TV tradizionale il segnale televisivo viene emesso da un ponte radio e ricevuto da una vasta utenza, una sola trasmissione uguale per tutti. Non importa quanti siano a ricevere il segnale, un solo utente o un milione non fanno alcuna differenza dal lato di chi trasmette.
In internet è invece necessario effettuare trasmissioni distinte per ogni destinazione. Così trasmettendo un segnale di soli 2 Mbps contemporaneamente a 100 utenti l’emittente deve disporre di almeno 2×100=200 Mbps in uscita. E se gli utenti fossero diverse migliaia? Avere velocità così elevate è quasi impossibile e comunque sarebbe estremamente costoso. Quindi si pensa di diminuire la banda con trasmissioni a bitrate più basso, di solito ampiamente inferiori a 1 Mbps.
Unico vantaggio per l’utente è che, dal momento che i dati che gli arrivano sono trasmessi unicamente per lui, può scegliere il momento esatto in cui far partire il video nonché andare avanti ed indietro a piacimento. Può ad esempio decidere di iniziare a vedere un film alle 15:04 di un determinato giorno e vedersi la parte restante a partire esattamente dalle 20:12 di un altro giorno. Una libertà ovviamente impensabile con le normali TV.

Per ovviare al problema della banda trasmissiva alcune WebTV hanno pensato di sfruttare lo stesso meccanismo dei programmi P2P come emule o torrent: ogni utente oltre a ricevere il video si occupa anche di ritrasmetterlo ad altri utenti. Il procedimento è del tutto trasparente per l’utilizzatore finale. Gli unici problemi sono il ritardo con cui si riceve il video ed il fatto che si perde la possibilità di scorrere avanti ed indietro, la trasmissione diventa identica per tutti.
Il meccanismo non è perfetto e a causa della asimmetria delle linee ADSL (la velocità in ricezione è di solito molto maggiore di quella in trasmissione) apporta benefici limitati.

Comunque la strada verso la televisione web è stata ormai intrapresa. Le velocità aumenteranno ancora. Si riuscirà a trasmettere in broadcast anche in internet. Le WebTV troveranno il modo di guadagnare e arricchirsi di contenuti. E così, entro breve tempo (spero) rappresenteranno una vera alternativa alla televisione tradizionale 🙂

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