Carte di credito Revolving – Cosa sono, come funzionano, quanto costano, come richiederle

[ad#rpsx]Una piccola guida per conoscere le carte di credito revolving. Cos’è e come funziona una carta revolving. Quali carte di questo tipo offre il mercato. Individuare gli interessi Tan e Taeg più bassi. Scegliere la revolving più conveniente. Richiedere una carta anche senza conto corrente o busta paga.

Le carte di credito di tipo “revolving” rappresentano un importante strumento finanziario e sono utilizzate quotidianamente da milioni di utenti in tutto il mondo.

Cosa sono e come funzionano

Una carta revolving è e funziona a tutti gli effetti come una normale carta di credito. L’utente la utilizza per i propri acquisti o per ritirare contanti dagli sportelli automatici (ATM) limitatamente al limite di spesa previsto dall’istituto che la ha emessa.
La differenza fondamentale rispetto ad una carta tradizionale risiede nel fatto che si può scegliere se rimborsare tali spese alla fine di un periodo prestabilito (come una normale carta di credito) oppure in una serie di rate di importo deciso in accordo tra utente e istituto emettitore.

Così ad esempio posso acquistare beni per un totale di 2.000 euro e scegliere di rimborsare tale cifra in 20 rate di 100€ ognuna. Le rate generalmente vengono addebitate direttamente su un conto corrente bancario oppure pagate con bollettini postali.
Durante il periodo di rimborso si può ovviamente continuare ad utilizzare la carta per ulteriori spese, la banca effettuerà appropriati calcoli e andrà a modificare dinamicamente l’importo della rata mensile. Tutto il meccanismo appare in qualche modo trasparente all’utente, semplicemente se spende di più avrà rate più grandi da restituire. L’importante è rimanere sotto i limiti di spesa massima previsti.

Per quanto detto una carta revolving funziona come un vero e proprio finanziamento, la banca (o altro istituto) che emette la carta “presta” una certa somma all’utente che potrà usare dove, come e quando vuole. Ciò comporta la presenza di costi, sia fissi che variabili, e di una serie di elementi atti a garantire che l’utente sia in grado di restituire i soldi che gli vengono anticipati.[ad#l]

Tassi di interessi & Spese

Prima di scegliere una qualunque carta è bene tenere in considerazione le spese a cui si va incontro. Per questo è fondamentale osservare i valori relativi ai tassi di interesse:

  • TAN – Tasso annuo nominale. L’indicazione del solo tasso di interesse ‘puro’, senza calcolare commissioni o altre spese.
  • TAEG – Tasso effettivo globale. Tiene conto complessivamente di interessi e spese accessorie. Solitamente questo è il valore di riferimento, quello più importante per l’utente perché rappresenta ciò che realmente si andrà a pagare.

A questi vanno aggiunti gli eventuali interessi di mora applicabili nel caso in cui una o più rate vengano pagate in ritardo.

Ovviamente è necessario tenere conto anche delle spese fisse indipendenti dal fatto che si utilizzi la carta, ad esempio la quota annuale e le spese per l’invio di estratti conti e altre comunicazioni.

Alcuni istituti obbligano inoltre l’utente a sottoscrivere una apposita assicurazione sull’insolvenza, assicurazione che comporta inevitabilmente ulteriori costi.

Carte Revolving

Quasi tutti gli istituti bancari prevedono l’emissione di carte revolving per i propri clienti. Ci sono poi le revolving richiedibili da qualunque utente, a prescindere dalla banca in cui ha un conto corrente.
Tra le più diffuse troviamo CartaViva Compass, Carta Aura di Findomestic e Blu American Express.

Come richiedere le carte revolving – Documenti e requisiti

Innanzitutto bisogna individuare le carte revolving di nostro interesse valutanto il tetto massimo di spesa, gli interessi applicati e le modalità di rimborso. Poi si effettua la richiesta secondo le modalità previste dal singolo istituto. Solitamente vengono richiesti i seguenti documenti:

  • Documento di identità valido
  • Codice Fiscale
  • Estremi di un conto corrente bancario
  • Busta paga

Ovviamente bisogna essere maggiorenni. La richiesta di carta revolving viene accettata tanto più facilmente quante più sono le garanzie di solvibilità del richiedente.

Esistono comunque eccezioni. Alcuni utenti riportano la Carta Barclays come richiedibile anche in assenza di busta paga, basta indicare il proprio reddito nell’apposito campo senza ulteriori certificazioni. Utile ad esempio per per tutti quelli che non hanno un “reddito ufficiale” (es lavoro in nero).

[ad#rpsx]Tenete sempre a mente che ‘le banche non regalano i soldi’. Prima di concedere un prestito vogliono quindi avere una ragionevole certezza che l’utente sia in grado di restituirlo. Se una richiesta non viene accettata rivolgetevi ad altri istituti, il mercato offre diverse carte revolving e, a meno che non siate segnalati come insolventi (protestati, cattivi pagatori), probabilmente riuscirete a trovarne qualcuno disposto a concedervi una carta revolving. Alcuni utenti sostengono che ci siano maggiori possibilità se, all’atto della richiesta, viene indicato un rimborso sotto forma di pagamento rateale piuttosto che a saldo. Tenente conto che gli istituti che richiedono minori garanzie spesso applicano tassi di interessi più alti, in alcuni casi ai limiti dell’usura.[ad#l]

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