Traduzioni automatiche per siti e blog. Sono utili?

Oggi i CMS più evolti mettono a disposizione dei propri utilizzatori, sia nativamente che come plugin, sistemi automatici per la traduzione dei contenuti testuali del sito. Conviene usare questi sistemi? Quali vantaggi possiamo attenderci dalla loro adozione?

[ad#rpsx]Le traduzioni automatiche sono un mezzo efficace per rendere i testi del nostro sito/blog adatti anche ad una platea di utenti che poco hanno a che vedere con la nostra lingua. In pratica è un modo “gratuito” per moltiplicare i contenuti. Installiamo l’apposito plugin o attiviamo la corrispondente funzione, aspettiamo che gli utenti clicchino sulle bandierine e nel tempo vedremo crescere a dismisura il numero delle pagine tradotte. Vediamo alcune caratteristiche di questi sistemi, i vantaggi e le controindicazioni derivanti dal loro uso.

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Sono utili? A chi servono?

Eh si, risposta ovvia. Sono sicuramente utili. Sia per chi gestisce il sito che per gli utenti. Una traduzione automatica è ben lungi dall’essere corretta ma tutto sommato rende abbastanza bene almeno l’argomento del testo. Poco importa se qualche frase risulta completamente “sballata”. In molti casi l’importante è che l’utente riesca comunque a comprendere la maggior parte delle informazioni contenute nella pagina tradotta.
C’è da dire che questi sistemi migliorano continuamente. Proprio recentemente la Comunità Europea ha reso disponibile una enorme quantità di materiale utile per migliorare le traduzioni tra le diverse lingue.
Probabilmente ancora per molti anni avremo modo di distinguere “al volo” una traduzione umana da una automatica ma, statene pur certi, quanto prima si arriverà ad un livello che potremo almeno definire “più che buono”.
La presenza di commenti in altre lingue su questo blog è una prova del fatto che le pagine tradotte sono state trovate utili dai lettori giunti qui tramite i motori di ricerca. Il problema semmai è stato formulare una mia risposta nella loro lingua 😛

Aumentano le visite al sito?

[ad#rpsx]Certamente. Gli utenti di tutto il mondo fanno ricerche sul web utilizzando prevalentemente la loro lingua e l’Inglese. Avere più pagine in più linguaggi non può che aumentare i termini per cui il nostro sito potrebbe essere raggiunto.
L’importante è che il sistema di traduzione in questione abbia una sorta di integrazione con il sito stesso o meglio ancora elenchi le pagine tradotte direttamente nella sitemap di Google. Gli spiders potranno indicizzare le pagine tradotte solo se ovviamente riescono a raggiungerle.
Probabilmente il motore di ricerca, a parità di contenuti, preferirà pagine scritte da un “umano” (ci sono molti modi per capire quale sia il linguaggio “principale” di un sito) ma le probabilità di ricevere nuove visite comunque aumentano.

Aumentano gli introiti pubblicitari?

Qui i pareri di molti utenti sono discordi. C’è chi dice che pur portando nuovi visitatori non generano un incremento dei guadagni semplicemente perché le pubblicità non vengono pubblicate nello stesso linguaggio della pagine e, ad esempio, un utente di lingua inglese difficilmente cliccherà su un banner con scritte in Italiano.
Per quanto ho avuto modo di rilevare personalmente, gli incrementi dei click sono in realtà ben visibili, magari non rapportati all’aumento dei visitatori ma comunque avvertibili. Tutto dipende da quanto sia “internazionale” il servizio di Advertising che pubblica banners sul vostro sito/blog e soprattutto dalla sua capacità di localizzare gli annunci basandosi sulla lingua del testo nella pagina. Gli annunci contestuali indirizzati ad un pubblico che comprende quanto scritto nella pagina, a prescindere dalla lingua, hanno esattamente le stesse probabilità di click degli altri.
Proprio recentemente un mio articolo in cui parlavo del netbook Dell Mini 9 è risultato per alcuni giorni indicizzatissimo in Giappone, ovviamente mi riferisco alla versione tradotta automaticamente. Da ciò ho ottenuto alcune centinaia di visite “gratis” e qualche decina di click sui banner Adsense.
Ovviamente ci sono altri casi simili a questo citato e alla fine la conclusione è che l’aumento delle visite porta inevitabilmente ad un aumento dei click sulle pubblicità, magari questo aumento non è direttamente proporzionale all’incremento dei visitatori unici ma è comunque rilevante.

Aspetti negativi

Son tutte rose e fiori? Tutto sommato si ma ci sono alcuni aspetti di cui dobbiamo tenere conto, in particolare se abbiamo un servizio di hosting con forti limiti sulla banda e/o sullo spazio occupato.
Semplicemente le traduzioni automatiche generano più visite e le pagine tradotte occupano spazio (web o database). Tanto per fare un esempio un sito di soli 50 mega può arrivare ad occuparne anche 120 a causa dei files che contengono le versioni tradotte delle sue pagine, immaginate cosa può succedere con un blog contenente molte migliaia di articoli ricchi di testo tradotti in almeno una ventina di lingue.
Per quanto visto sopra spesso l’incremento di visitatori non si traduce in un corrispondente aumento di click (CTR) sui banner o di partecipazione da parte degli utenti mediante l’immissione di commenti.
Qualcuno trova semplicemente inaccettabile che i suoi testi vengano tradotti e presentati in maniera tanto “sommaria” (ricordo che le traduzioni automatiche sono tutt’altro che corrette).
Altri ritengono inutie presentare all’estero contenuti che magari rivestono un interesse puramente nazionale o ancor più locale.
Valutando pro e contro si sceglie quindi la strada da percorrere: pagine tradotte per una utenza più ampia o pagine monolingua per una utenza locale ma fidelizzata.

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